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EN 15048: norma sulla bulloneria strutturale

EN 15048: norma sulla bulloneria strutturale


A seguito dell’entrata in vigore di alcune normative europee, la bulloneria strutturale ha assunto un ruolo fondamentale nella carpenteria metallica. Con il termine bulloneria strutturale, si indicano gli articoli che, sottoposti a marcatura CE, consentono la tracciabilità dei prodotti. 

Nel dettaglio, le normative europee che definiscono le caratteristiche della bulloneria cosiffatta, sono la EN14399 e la EN15048.
Mediante tali norme, si individuano due tipologie di bulloneria strutturale in relazione al tipo di assieme da realizzare:

  • La EN15048 indica gli assiemi non da precarico.

    EN 15048: norma sulla bulloneria strutturale ISO4014_EN15048_ZB_2_1107_1.jpg (Art. corrente, Pag. 1, Foto normale)















    Figura 1. assieme UNI EN 15048 versione parzialmente filettata

     
  • La EN14399 indica gli assiemi da precarico.

    EN 15048: norma sulla bulloneria strutturale EN-14399-a_1107_1.jpg (Art. corrente, Pag. 1, Foto normale)












    Figura 2. assieme UNI EN 14399

In base alla tipologia di assieme, gli elementi utilizzati sono differenti. Nei paragrafi successivi analizzeremo nel dettaglio in cosa si distinguono le due classi e quali sono le specifiche di riferimento.

UNI EN 15048 e UNI EN 14399: differenze e ambiti di applicazione



Come anticipato nel paragrafo precedente, la bulloneria strutturale è regolata da due principali normative: la UNI EN 15048 e la UNI EN 14399. Si tratta di due normative sui bulloni in base alle quali cambiano gli elementi utilizzati nella formazione degli assiemi:

  • Gli elementi della EN 15048 sono essenzialmente una vite ed un dado, prodotti che formano assiemi da non precarico detti SB (Structural Bolt).​
  • Gli elementi della EN 14399 sono una vite, un dado ed una rondella, prodotti che formano assiemi da precarico realizzati con sistemi HV, HR e HRC

Nel dettaglio, gli assiemi da precarico – EN 14399 – sono assiemi da serraggio controllato che trovano maggiore applicazione nel caso in cui la struttura o il giunto da realizzare sia sottoposto a forze di trazione. In quanto assieme a serraggio controllato, il precarico viene applicato tramite una chiave dinamometrica, così da avere il controllo sulla coppia di serraggio. 

Le sigle HV, HR e HRC indicano una differente rottura in caso di sollecitazione seppur i tre sistemi si equivalgono. Ad esempio, il sistema HV prevede l’utilizzo di un dado più basso che, se sollecitato, sarà l’elemento destinato a cadere. Nel sistema HR invece, il dado è più alto e associato ad un filetto di vite più esteso; in caso di sollecitazione, sarà il bullone a cedere. 

Per quanto riguarda gli assiemi da non precarico - EN 15048, a differenza dei precedenti, non richiedono un serraggio controllato ma risulta sufficiente un serraggio manuale. Gli elementi della UNI EN 15048 sono prodotti principalmente con acciai ad alta resistenza, generalmente in grado 8.8 definito come il grado strutturale per la viteria in riferimento alla normativa, fornibili in 2 versioni: parzialmente filettata ed interamente filettata.
Alcune tipologie di assiemi da non precarico sono prodotte anche in acciaio inox e, seppur non si tratti di un prodotto distribuito quanto i primi, è possibile riceverli su richiesta.  

Tali assiemi sono detti SB (Structural Bolt) sigla che descrive una marcatura speciale di cui le caratteristiche saranno descritte nei paragrafi successivi.

UNI EN 15048: Kit e prodotti



Tutta la bulloneria strutturale viene fornita in confezioni sigillate dal fabbricante. Le normative EN 14399 ed EN 15048, non prevedono infatti imballi aperti ed il cliente dovrà quindi acquisire l’assieme nelle quantità previste dalla confezione.

Infatti, per entrambe le norme ci sono delle regole ben precise per quanto riguarda gli imballi:

  • Imballi unici, contenenti dado + vite + vite per sistemi SB e dado + rondelle per sistemi HV, HR e HRC con provenienza da un singolo lotto di ogni pezzo.
  • Imballi separati, contenenti dadi, viti e rondelle tutti provenienti da un unico lotto sul quale il produttore deve riportare le caratteristiche di serraggio. 

Al fine di comprendere al meglio la prestazione attesa dal prodotto, l’etichetta della confezione dovrà inoltre presentare i valori indicativi per impostare la chiave dinamometrica per il montaggio.

Marchio CE: cosa indica e come riconoscerlo



La normativa UNI EN 15048, sancisce che tutti i singoli prodotti costituenti l’assieme (vite, dado e rondella su richiesta), devono essere sottoposti a marcatura CE, con marchio del produttore dell’assieme, e marchio speciale SB (Structural Bolting). 

Per quanto concerne gli Assiemi SB (EN 15048), questi devono rifarsi alle seguenti principali caratteristiche:

  • Diametri standard da M12 a M36;
  • Raggio di raccordo sottotesta non maggiorato;
  • Filettatura parziale o totale per tutta la lunghezza della vite.

Per quanto concerne il marchio CE, questo si applica al prodotto quindi, in questo caso, all’assieme vite e dado (le rondelle, poiché non necessariamente fanno parte del lotto di assemblaggio, non hanno marcatura). Per riconoscere la vera marcatura CE sulle etichette, queste devono presentare diverse informazioni come ad esempio:

  • N° d’identificazione dell’organismo certificatore per il marchio CE;
  • Nome o marchio del produttore dell’assieme;
  • N° del certificato di conformità CE;
  • Riferimento alla norma EN 15048;
  • Designazione del prodotto secondo le diverse parti della EN 15048;
  • Dichiarazione delle eventuali sostanze pericolose. 

La marcatura CE deve quindi essere apposta sui prodotti da costruzioni per i quali, il produttore, abbia fornito la Dichiarazione di Prestazione (DOP). Tale documento descrive le informazioni relative alle caratteristiche essenziali del prodotto e la conformità con le normative di riferimento.

 

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